MARCELLO SILVESTRE | La città, l’uomo, l’anima e il tempo

  • 23 maggio – 31 luglio 2020

     

Marcello Silvestre

Premio Biffi Arte 2018

La città, l’uomo, l’anima e il tempo

Bronzi, resine, foglia d’oro e polveri di ruggine

Le mie opere raccontano la città attraverso le emozioni, i profumi, i sapori e i rumori proprio
come faceva Calvino nelle sue “Città Invisibili”. Racconto il rapporto indissolubile tra uomo e città scolpendo corpi, gambe e braccia su cui faccio nascere torri e case, in un flusso continuo, in un intreccio di linee morbide, triangoli e spigoli. Racconto l’uomo e i suoi sentimenti cristallizzati in figure ricoperte dalla patina del tempo, quella patina che ricopre i muri, i cancelli e le grondaie che accompagnano i nostri passi mentre viviamo nelle nostre città. Si può parlare della città in molti modi, io lo faccio attraverso sogni onirici e materia che invecchia nel tempo come ogni pietra e ogni cuore fa ogni giorno. 

Le città invisibili

Un viaggio onirico nel rapporto tra uomo e città

La città assume un ruolo notevole per ognuno di noi: uno spazio in cui perdersi e riflettere, uscire, rientrare, viaggiare, trovare, trovarsi, quasi fosse un sogno ad occhi aperti. Le pagine del libro “Le città Invisibili” di Italo Calvino piene di immaginifiche descrizioni sulle città, hanno ispirato una serie di sculture dalle figure antropomorfe dove il connubio indissolubile tra uomo e città viene sottolineato dalla fusione di questi due elementi che si mescolano fino a dare vita a delle città immaginarie. L’autore riesce a raccontare le città attraverso le emozioni, i profumi, sapori e rumori, lasciando spazio alla costruzioni di mondi onirici , dove ci si perde e ci si ritrova con il proprio inconscio che si rende visibile e si può manifestare anche attraverso un’opera d’arte ed è proprio quello che queste sculture provano a raccontare. Le opere prendono il nome da città raccontate nel libro oppure da uno dei suoi personaggi principali ovvero Marco P.

L’uomo, l’anima e il tempo

Triangoli come note sullo sparito dell’anima

Attraverso una serie di opere Silvestre indaga il profondo rapporto relazionale tra l’uomo e la sua anima andando di volta in volta a toccare varie tematiche: le crisi esistenziali e la forza di reagire (La luce dell’anima); le complesse dinamiche e problematiche dei rapporti di coppia (The rust of feelings); le maschere e le corazze che ogni giorno siamo costretti ad indossare (Tutti hanno una corazza); i profondi momenti di cambiamento e le speranze nel futuro (Le attese). Queste opere si caratterizzano per i loro corpi allungati e indefiniti e per i loro materiali che richiamano in un qualche modo lo scorrere del tempo. A guardarle sembra vedere gocce di pioggia che scivolano lungo i loro corpi, scandendo il tempo, sciogliendo le forme, fino a cristallizzare sotto la ruggine o sotto la patina sentimenti che oscurano il cuore, speranze da attendere o battaglie da vincere. Sono corpi scolpiti con poligoni triangolari che si avvicinano, ruotano, si scompongono e ricompongono fino a formare corpi di uomini e donne vittime delle incomprensioni, delle preoccupazioni, sostenuti dalla speranza, impauriti da un lungo addio e rinchiusi in una spessa corazza. Raccontano momenti complessi solo con la tensione dei loro corpi e non con le espressioni o gli occhi delle loro facce senza volto.

NONFINITO

Subject 1 è la prima di una nuova serie di opere che omaggiano il non-finito del Michelangelo,

L’opera racconta l’approccio artistico dell’autore che partendo dalle forme poligonali al computer lo portano a creare figure astratte o più o meno realistiche. Proprio come per Michelangelo cerca di svelare opere già nascoste tra le pieghe di quei triangoli da cui spesso parte.

Il NONFINITO è un trait d’union tra la figura che esce dal quel blocco di triangoli e lo spirito umano che cerca di liberarsi della carne per anelare ad una più alta spiritualità e alla ricerca della perfezione.

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