GIOVANNA GIACHETTI

  • 19 Ottobre 2018 – 9 Dicembre 2018

Pittore e Scultore | A cura di Augusto Agosta Tota

In collaborazione con Fondazione Archivio Antonio Ligabue di Parma

Inaugurazione | Giovedì 14 Febbraio ore 18

La mostra sarà presentata da Marzio Dall’Acqua e Vittorio Sgarbi

In questa sua ultima personale, Il Giardino di latta, Giovanna Giachetti presenta un corpus di opere inedite, realizzate appositamente per l’occasione, assemblate in un’installazione complessa e suggestiva, che occupa l’intero spazio dell’Antico Nevaio della Galleria. Il visitatore si trova circondato da “laghi delle ninfee”, fiori alti sullo stelo, personaggi dall’aspetto esile e straordinario, un grande “mantello” dai molteplici intarsi, e diversi elementi a parete che trasformano l’ambiente in un luogo incantato e ambiguo, fiabesco ma non privo di inquietudine. Il Giardino di latta, un titolo che discretamente richiama sia i celebri giardini delle ninfee di Claude Monet sia le cadenze stridenti del capolavoro di Günter Grass, Il tamburo di latta, riflette la scelta effettuata dall’artista alcuni anni fa, da quando cioè latta o lamiera corredata da fili e altre componenti metalliche “povere” sono diventate l’unico materiale da lei utilizzato; un materiale duro e tagliente che però, adeguatamente battuto e trattato, si dimostra capace di insospettabili sensibilità tanto al segno e al colore quanto, più prevedibilmente, alla luce. Il risultato sono elementi plastici sempre privi di volume che, per la loro stessa natura, compromettono l’idea di scultura pur senza rinnegarne la valenza spaziale. In mostra è proposta una ventina di opere recenti: personaggi dalla raffinata fisionomia e in forma di stele, tantissimi fiori ed elementi circolari dal sapore talvolta quasi optical che letteralmente dilagano nella stanza e sulle pareti, operando uno straniante ribaltamento fra la dimensione verticale del quadro e quella orizzontale “tipica” di questo tipo di intervento; infine, completa l’insieme uno straordinario e teatrale mantello trasparente, tutto composto da fili ed elementi metallici vibranti alla luce, emblema di una regalità (o dignità) tanto antica e magniloquente quanto vuota e simulacrale. Intense ma rarefatte le memorie di un’Africa lontana e archetipica, che per l’artista resta un’imprescindibile riferimento poetico e culturale. La mostra è a cura di Martina Corgnati, storica dell’arte e curatrice, docente all’Accademia di Brera di Milano Giovanna Giachetti, italiana, è nata a La Chaux de Fonds (CH) e ha lungamente vissuto fra Lagos (Nigeria), il Botswana e l’Italia. Si è diplomata in scultura all’Accademia Albertina di Torino. La sua opera è stata presentata in decine di mostre personali e collettive in Italia e all’estero; l’ultima, al Castello di Lagnasco (CN) è accompagnata da un ricco catalogo edito da Skira. Vive e lavora fra Cuorgnè e Milano

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