ALESSANDRO VASAPOLLI
| DANCE NOTES
A cura di Susanna Gualazzini
Antico Nevaio
1 Aprile- 21 Maggio 2023
Torinese di origine ma attivo da sempre su traiettorie internazionali, Alessandro Vasapolli ritorna alla Galleria Biffi Arte con un nuovo progetto fotografico, dopo il fortunato debutto in ambito piacentino con la serie DéVoilée, nel 2018. Con Dance Notes l’artista-fotografo compie un poderoso passo in avanti nella ricognizione del mezzo fotografico come prezioso strumento di apertura verso scenari altri, segreti, alla ricerca di una alterità fantasmatica che scardina e rinnega uno dei compiti originari della fotografia: la resa mimetica della realtà.
Con Dance Notes Vasapolli approda a risultati inediti per forza di visione e per capacità tecnica, ed entra con coraggio nella complessa dinamica fra effimero e permanente, fra stasi e movimento che l’incontro fra fotografia e danza sottende. Sono reverie che presuppongono tutto il rituale della fotografia “classica” ma che contengono esiti dalla formidabile forza sperimentale: dal colore, espresso attraverso un algoritmo originalissimo, che genera cromie rare, all’uso di uno speciale otturatore, realizzato dallo stesso Vasapolli, alle procedure di stampa. E la spontaneità è solo apparente, costruita attraverso un meticoloso lavoro prima ancora che di staging, di analisi, di controllo del dettaglio, di previsione di ogni piccolo esito espressivo.
Ecco allora che la danza, soggetto apparentemente inconciliabile con le modalità del mezzo fotografico, diviene pretesto per rompere l’involucro spaziale ed entrare nelle complessità contenute nel concetto di dinamismo.
Dance Notes si articola in sei capitoli, accompagnando in modo progressivo proprio questa trasformazione dell’immagine da uno stadio in cui la forma è ancora individuata, a puro segno luminoso, gesto intriso di luce. Grace racconta tutta la grazia di corpi danzanti perfettamente riconoscibili, seppure agiti in una dimensione onirica in cui il mezzo fotografico sembra farsi da parte per consegnare una immagine fortemente pittorica. In Dynamics c’è un cambiamento di passo, il gesto si allarga in traiettorie cromatiche che sembrano avvisaglie di imminenti scardinamenti. Strength convoca sulla scena il corpo nudo, con le sue tensioni energetiche, le sue linee di forza in costante contrapposizione. Movement segna una dilatazione del tempo, a cui Vasapolli arriva grazie all’uso del particolare otturatore fisico di sua creazione, ma è Impetus che celebra la svolta: il movimento perde di levità, si fa ampio, portentoso, irrompono i rossi, come fiammate a scardinare spazio e volumi. Ed è in un certo qual modo struggente la scomparsa della danzatrice, nell’ultimo atto di questo processo di trasformazione: in Time il corpo si assenta a favore di una scrittura concettuale, segnica; sono solo tracciati di luce, quelli che vediamo, sinopie luminose del movimento in uno spazio sempre più fratto e visionario.
