A cura di Susanna Gualazzini

E’ un Pantheon di creature esiliate, quello che prende forma, labile, sotto le colature rigorosamente vermiglie o ciano di Paolo Cancelliere: uomini e dei imprigionati nella medesima ombra si scambiano dolori e desideri in un ecumenismo visionario e commovente allo stesso tempo.

Con disarmante coraggio Cancelliere attinge senza rete alla letteratura, al mito, alle simbologie arcane, ai grandi temi etici ed esistenziali, costeggia persino il Sacro (l’irresistibile Madonna dei ladri) e traccia creature che sembrano prese a prestito dal Gotico internazionale (vengono in mente i Giochi di Palazzo Borromeo o le fanciulle cortesi dei fratelli de Limbourg) ma che alla grazia sostituiscono una sorta di silenziosa ferocia.

Qualcosa di ineluttabile anima queste presenze, siano uomini o dei, e le rende sinopie potenti portatrici di un mistero tanto affascinante quanto terribile. Ma che, inspiegabilmente, intercetta qualcosa in ognuno di noi.

Susanna gualazzini