LA STORIE DI LUCE, TRA NUVOLE E SCHEGGE
| OPERE DI DINO MACCINI E DONATELLA SOMMARIVA

A cura di Susanna Gualazzini

  • Galleria Biffi Arte

    2 Febbraio – 22 Marzo 2025

Uno dei privilegi degli dei è quello di risiedere nel mondo delle immagini e di scendere solo di rado nel mondo del fenomeno. Quando vi discendono, il riflesso si illumina di colori

E. Jünger

Storie di luce, tra nuvole e schegge offre il dialogo fra due artisti distanti nella scelta tecnica del linguaggio ma vicinissimi nella ispirazione: il mosaicista Dino Maccini e la pittrice Donatella Sommariva. La mostra convoca, così, due modalità espressive centrali nella storia artistica dell’Occidente: il mosaico, che nasce originariamente con finalità pratiche per ricoprire e proteggere i muri o i pavimenti in terra battuta con ciottoli o argilla smaltata, e la pittura a olio, tecnica esclusiva scelta da Sommariva.

Dotato di una vasta e mai esibita cultura figurativa, e attivo da anni anche su scenari internazionali, Dino Maccini eredita dalla tradizione familiare la pratica di una fra le tecniche più complesse del fare artistico, e trasforma il mosaico in straordinario territorio di libertà. Attraverso uno studio puntuale del mezzo musivo, l’artista opera uno shift ardimentoso, trasformando l’asprezza della scheggia in uno strumento portatore di effetti non solo luministici ma anche e soprattutto plastici. Scorre sui mosaici di Maccini una luce trepida e accostante, che fa vibrare le superfici e penetra nella concretezza delle schegge. Nascono così tessere luminescenti che aleggiano lentamente e trovano il loro posto esatto nella trafila prospettica dell’immagine. E si fanno acqua (Vibrazioni d’acqua informata, Marina tempestosa), aria (Tutto scorre), filari gentili di Betulle. Ed è anche un paziente lavoro di ricerca del mot juste: la tessera esatta per quel sottile bagliore, il riflesso nell’iride di Flora (nella strepitosa riproduzione de La Primavera di Botticelli, mosaico realizzato per una committenza privata). E, accanto al repertorio figurativo, nasce un corpus di temi coraggiosi che rimandano a quella trans-substantia (Transustanziazione materica 1 e 2) che vede nel cambiamento di sostanza l’apertura verso percorsi altri, che portano l’artista fuori dal perimetro della figuratività.

C’è una forza tellurica ma felice, nei lavori di Donatella Sommariva, l’idea di una energia tutt’altro che distruttiva bensì generante, una sorta di Caos fecondo che dissolve ogni determinazione organica a favore di una natura che è forza vivente. Ma in uno spazio abitato da vapori luminosi, l’astrazione è solo apparente perché fra le velature (figlie per altro di una tecnica ineccepibile) Sommariva restituisce una visione nuova del paesaggio, in cui crinali sottili (Silenzio) e sentieri incuneati fra rocce combuste (Sicilia) dialogano con cieli potenti che rompono gli argini, fatti di aria, di vento, di luce.

Ed è proprio sul terreno numinoso della luce che i due artisti si incontrano e danno vita a un dialogo fra cromie evanescenti e schegge intrise di bagliori.

Si consuma l’incontro fra due mondi solo in apparenza inconciliabili. Il gesto cauto ed esatto di Maccini fronteggia l’impeto sorvegliato dei sistemi luminosi di Sommariva: l’una apre uno spazio smarginante in cui l’altro immette il rigore della tessera. L’esito non è quello di una contaminazione ma piuttosto della condivisione di uno spazio emotivo, di un luogo in cui, come avrebbe detto Hillman fare anima. Fare anima è un’attività delle profondità, è far saltare il portato oggettivo delle cose per riportarle alla loro natura di ombre, di immagini, cioè alla loro qualità psichica, ai luoghi dell’Io istintuale. Significa fare in modo che tutto ciò che è al di qua e tutto ciò che è al di là si incontri in un luogo che è lo spazio dei possibili, in cui in un incessante processo di trasformazione, recuperare l’immaginario, la fantasia, il mito. È l’avvio di uno spazio dell’erranza che sbreccia i confini dell’universo coscienziale per aprirsi al luogo dello psichico: di quel luogo le cromie di Donatella e i tracciati di Dino sono scrittura libera e felice.

Susanna Gualazzini

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Mostra STORIE DI LUCE, TRA NUVOLE E SCHEGGE. Opere di Dino Maccini e Donatella Sommariva, a cura di Susanna Gualazzini, 2 febbraio-22 marzo 2025, Galleria Biffi Arte, Piacenza
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