TINA COSMAI
| MAR D’ESSERE
A cura di Gigliola Foschi
Sala Biffi
5 ottobre – 2 novembre 2024
Allestita nella Sala Biffi della Galleria, Mar d’essere propone, con la curatela di Gigliola Foschi, tre recenti serie fotografiche di Tina Cosmai (Lùdica, Nostalgia del Corpo e Attraversare il Tempo), unite da una visione del mare come universo interiore, reminiscenza, poesia, riflessione sul nostro rapporto con la natura. Basate sulla delicatezza dei toni, dove la leggerezza si coniuga con una vena di malinconia, le opere di Mar d’essere – come già indica il titolo – fondono interiorità e paesaggio in un tempo sospeso, simile a quello di un incantesimo. Con la serie Lùdica, di fronte a un mare che quasi si confonde con il cielo, emergono, come per magia, palloncini, birilli volanti, cavallucci a dondolo che salgono verso l’azzurro e rievocano i giochi e i ricordi dell’infanzia. Tali opere sembrano volerci trasportare su una macchina volante che ci riporta indietro nel tempo dell’infanzia e, contemporaneamente in un oggi immobile nella sua inafferrabilità e dove il mare ci osserva sempre come un fondale sospeso in un tempo d’attesa.
In Nostalgia del corpo – dove appaiono bambine evanescenti, vestine svuotate dei corpi, abitini immersi nella sabbia o sospesi nell’aria – Tina Cosmai ci ricorda con un tocco lieve come la nostra stessa esistenza sia impermanente, eppure possa aleggiare come un ricordo tenace.
Nella serie Attraversare il Tempo, l’autrice dissemina nei suoi paesaggi marini piccole tracce, dettagli minimi da scoprire come in una caccia al tesoro un po’ onirica: pesci abbandonati e seminascosti nella sabbia, un nido d’uccelli, reti simili a leggeri paraventi. Tutto ci rimanda, sottotraccia, al nostro antico rapporto con il mare, quando era la culla della vita animale, lo sfondo di riti ancestrali e della nostra stessa vita. In una fotografia di questa serie, una ragazza di spalle osserva silenziosa e incantata un isolotto in lontananza: quasi un invito a poter ritrovare un incontro profondo con la natura e una possibilità di speranza nell’infinito del mare. Guardandola, torna in mente Mare in tempesta di Alda Merini: «Esiste una stanchezza, / quella dell’anima / per la quale non basta il riposo fisico. / Ha bisogno del mare, / del silenzio, (…) Ha bisogno di respiri lunghi, / guardando il cielo, (…)» Artista “anomala” nel panorama della fotografia italiana contemporanea, Tina Cosmai si è imposta all’attenzione, anche internazionale, grazie a immagini lievi e insieme profonde, simili a poesie, create quasi come dipinti. L’autrice, grazie un complesso lavoro di postproduzione, sfuma e alleggerisce i toni di colore, fa sparire ciò che è estraneo al suo messaggio visivo e fa apparire ciò che non era là, di fronte al suo sguardo, ma si era depositato nella sua memoria, nelle sue emozioni. Il risultato sono opere immerse in un velo di tenerezza che fanno emergere sentimenti profondi in chiunque le osservi.