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| TANK ART

Riconvertire per rinascere

I silos del Parco Artistico di Formec Biffi
Fotografati da Emilio Tremolada

A cura di Susanna Gualazzini e Carlo Scagnelli
Digital Editor: Stefano Gazzola

Progetto artistico di Michele Tavola
da un’idea di Carlo Scagnelli

  • Esclusivamente on line

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    dal 25 Aprile al 25 Maggio 2020

Proseguono le iniziative di Biffi Arte On Air: dopo Glowing. Il contagio della luce, da sabato 25 aprile sui social Instagram e Facebook comparirà Riconvertire per Rinascere. Tank Art: i silos del Parco Artistico di Formec Biffi.  Esclusivamente on line, uno al giorno e per trenta giorni, gli scatti del fotografo Emilio Tremolada raccontano i silos decorati del Parco Artistico dell’azienda alimentare Formec Biffi.

Nato da una semplice domanda di  Pietro Casella, Presidente e Fondatore di Formec Biffi (“Ma cosa possiamo fare con questi silos dismessi?”) e dalla risposta creativa dell’architetto Carlo Scagnelli, il progetto artistico ha portato nel corso degli ultimi anni alla riconversione di 25 silos industriali in altrettante istallazioni rivisitate attraverso il linguaggio della street art; taniche di cinque metri utilizzate come contenitori di materiali industriali e destinati allo smaltimento, hanno così trovato nuova vita trasformandosi in suggestive istallazioni coloratissime che spiccano, non senza una certa garbata ironia, sul verde brillante dei prati tutt’attorno al perimetro dell’azienda. Iniziato in occasione dell’Expo del 2015, nel volgere di tre anni il progetto ha visto coinvolti alcuni fra i più importanti street artist d’Italia e non solo, sotto la supervisione di Michele Tavola, attualmente responsabile dei Progetti di Arte Contemporanea per le Gallerie dell’Accademia di Venezia.

E’ nato così, un vero e proprio street art park, unico il Italia: in linea con l’attività del committente, Formec Biffi, il parco ha come soggetto il cibo, tema che era stato al centro di Expo 2015 e che i graffitari coinvolti hanno declinato liberamente, creando una straordinari collezione a colpi di pennelli e bombolette spray. Quattro diversi paesi, tre continenti coinvolti mescolando la “old school” del writing e della street art milanese con personalità e proposte che arrivano da molto lontano.

A dipingere i monumentali silos si sono infatti alternati gli Orticanoodles, che figuravano tra gli italiani presenti alla prestigiosa esposizione della Tour Paris 13 di Parigi, Davide “Atomo” Tinelli, uno dei primissimi se non il primo graffitaro d’Italia, Kayone, storico writer milanese della cosiddetta “old school”, Pao, famoso soprattutto per i suoi inconfondibili pinguini. E ancora Gatto Nero, Neve, Mr. Wany, Afran (dal Camerun), Nais, Gasak (dal Sudafrica), Enrico Hemo Sironi, Seacreative, Rendo, Carlos “Utuququ” Lalvay Estrada (dall’Ecuador), Fabrizio Dusi, Andrea “Aron” Rossetti, Nicola Villa, quest’ultimo affiancato dagli artisti speciali del Centro Diurno Disabili “Artimedia” di Lecco.

Allo stesso progetto si lega il più recente apporto artistico: il muro di cinta, un nastro di cemento di più di trecento metri trasformato dal collettivo Orticanoodles in un gigantesco fregio fiorito e coloratissimo.

Visibili giorno e notte, 365 giorni l’anno, nel grande prato esterno di Formec Biffi, alle porte di Piacenza, sia il muro che i silos del Parco Artistico sono stati immortalati da Emilio Tremolada, fotografo di lungo corso, specializzato in arte e design, che ha raccolto e restituito tutta la singolare bellezza di un progetto figlio di una visione imprenditoriale illuminata, che coniuga l’amore per l’arte (anche nelle sue forme più coraggiose e anticonvenzionali) con la consapevolezza ecologica e il desiderio di una offerta culturale sempre al servizio della propria comunità.

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