LUDOVICO MOSCONI
| PAESAGGI E ALTRI PEZZI DI CUORE
A cura di Chiara Gatti
Galleria Biffi Arte
Sale del Paradiso e Sala Biffi14 Novembre – 10 Gennaio 2021
Apre sabato 14 Novembre l’attesa mostra retrospettiva dedicata a Ludovico Mosconi (1928-1987), artista piacentino legato ai movimenti della ricerca informale europea e approdato, negli anni, ai modi di un’astrazione lirica, fatta di paesaggi sospesi, come luoghi del cuore e della mente.
Curato da Chiara Gatti, in collaborazione con gli eredi del maestro, il percorso cronologico contempla circa quaranta opere distillate al piano nobile della galleria che ripercorrono le tappe della sua riflessione, passando dalla materia degli esordi ai grafismi degli anni Sessanta, dai gesti automatici mescolati coi simboli di un fiabesco linguaggio pop, fino all’invenzione della parola come motivo formale all’interno della composizione stessa, laddove i titoli divengono parte integrante di un racconto per immagini, in bilico fra arte e letteratura.
L’approdo alle marine degli anni Ottanta tradisce il grande ritorno alla pittura che distingue tutto il decennio in ambito italiano e internazionale. Si percepiscono echi della Transavanguardia ma, soprattutto, dell’ambiente britannico della new image painting e dei suoi eredi. Punti di contatto con la cultura americana, approdata alla Biennale del 1964, si sposano con una formazione parigina e con l’esperienza milanese, maturata al fianco dei colleghi informali e degli ultimi naturalisti sostenuti da Arcangeli e Testori. Tuttavia, Mosconi dimostra la sua autonomia da ogni laccio specifico, il segno inedito di un lessico punteggiato di citazioni arcaiche e, insieme, esistenziali.
Passato e presente convivono nel suo immaginario, nel senso del mito e in quello di un’attualità sofferta, amata, fragile. Scrive Chiara Gatti nel testo a catalogo (edito da Biffi Arte): «Un’apparente ingenuità nasconde la complessa stratificazione culturale, che spazia dalla fascinazione per gli alfabeti arcaici fino agli scritti di Derrida. Mentre il colore, steso in campiture vibranti di segni, alternava pieni, vuoti e sbavature, si è profilata all’improvviso la linea netta di un orizzonte. Mosconi ha avuto fortissimamente bisogno di definire un luogo e una prospettiva. Col grande ritorno alla pittura degli anni Ottanta, è approdato alle coste bagnate di un mare mosso, dove il tratto si è spezzato in una tessitura tachicardica di blu e azzurri alternati in una logica divisionista. Il ricordo dei mosaici bizantini o degli affreschi pompeiani affiora dai suoi porti e dalle oasi come una lezione antica».
Biografia
Ludovico Mosconi nasce a Piacenza nel 1928 e qui si forma fra l’Istituto d’Arte Gazzola e l’atelier dell’affreschista Alberto Aspetti. Inizia ad esporre nel 1949 in alcune collettive a Bologna e a Milano. Dal 1951 al 1954 è a Parigi dove frequenta l’accademia e la libera scuola della Grand Chaumière: rientra in Italia e apre uno studio a Milano. Instaura amichevoli rapporti con colleghi artisti come Umberto Milani, Meloni, Bergolli, Peverelli, Dova, Chighine. Nel 1955 allestisce la prima personale alla celebre galleria Apollinaire. Inizia da qui un itinerario espositivo selezionato che lo vede presente nei maggiori centri italiani, stimato da un intelligente e colto collezionismo. Espone in gallerie di prestigio a Milano, ma anche al Cavallino di Venezia e alla Documenta di Torino. Ampie antologiche sono ospitate in musei nazionali ed esteri. Realizza inoltre sculture per spazi pubblici, fra cui, nel 1975, alla Galleria d’arte moderna di Milano. Allestisce inoltre mostre personali promosse dalla storica galleria Montrasio di Monza, con testi, fra gli altri, di Sanesi e Mascherpa. Seguono il suo lavoro alcuni autorevoli critici del tempo: Carluccio, Marchiori, Russoli, Arpino, Crispolti, De Micheli, Scheiwiller, Fagone, Barletta, Restany. Nel 1985, Milano gli dedica una antologica al Castello Sforzesco a cura di Renato Barilli. Nel 1986 è invitato alla Quadriennale di Roma. Muore a Milano, nel suo studio di via Solferino, nel 1987.
Inaugurazione
Sabato 14 Novemrbe 2020 – ore 17.00
Per informazioni scrivere a curator@biffiarte.it